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Cassa integrazione: attenzione a conguagli e dichiarazioni

Cassa integrazione: attenzione a conguagli e dichiarazioni

La percezione di indennità INPS per integrazioni salariali, come anticipato per vie brevi, determinerà importanti riflessi per i lavoratori in quanto la corresponsione di somme da parte di due diversi soggetti avrà fisiologici quanto inevitabili impatti in particolare sul fronte fiscale.

Più specificamente, infatti, la corresponsione dei redditi da parte del datore di lavoro e dell’INPS (per gli artigiani, fondo di solidarietà bilaterale alternativo per l’artigianato-FSBA) avrà ricadute sulla tassazione ai fini IRPEF e sul Bonus 80 euro dal lavoratore.

Infatti, l’istituto procede alla tassazione in via autonoma rispetto a quanto effettua il datore di lavoro in sede di elaborazione delle buste paga.

Inoltre, le somme corrisposte dal datore di lavoro dovranno essere conguagliate a fine anno tenendo conto delle somme effettivamente corrisposte nel corso dell’anno (cioè senza i redditi corrisposti dall’INPS/FSBA).

IRPEF
Pertanto, il lavoratore dovrà tenere conto che, ai fini irpef, la prestazione riconosciuta dall’INPS dovrà essere cumulata con quella corrisposta dal datore di lavoro, per cui determinerà un conguaglio a debito/credito del lavoratore ed un potenziale obbligo/interesse a presentare la dichiarazione fiscale nel 2021 per il 2020.

Infatti, le somme riconosciute dall’INPS/FSBA si collocheranno verosimilmente in uno scaglione IRPEF superiore rispetto a quello su cui è stata calcolata la ritenuta in sede di erogazione della prestazione con potenziale maggior debito d’imposta.

Inoltre, anche le detrazioni fiscali previste dall’articolo 13 del TUIR potranno subire una riduzione in quanto l’importo decresce in presenza di un reddito superiore a quello originariamente calcolato in sede di erogazione della prestazione.

A ciò si aggiunga che il datore di lavoro – come anticipato – dovrà effettuare il conguaglio fiscale di fine anno, provvedendo al ricalcolo ad anno di quanto corrisposto e tassato nel corso del periodo d’imposta.

Di conseguenza ogni lavoratore dovrà presentare verosimilmente la dichiarazione fiscale (730 o dichiarazione dei redditi) per verificare se emerge un credito o un debito d’imposta.

Analoga situazione potrebbe proporsi sul diritto al bonus 80 euro per il quale occorre verificare la necessità di effettuare recuperi o restituzioni.

ANF
Analoga verifica suggeriamo che venga effettuata dal lavoratore in relazione agli assegni per nucleo familiare.

A seguito delle modifiche introdotte dal D.L. n. 34/2020, infatti, la prestazione spetta per tutte le tipologie di integrazioni salariali, per cui il lavoratore dovrà verificare se quanto erogato dal datore di lavoro e dall’INPS sia coerente con gli importi effettivamente spettanti.

A tal fine, ricordiamo che il diritto agli assegni per il nucleo familiare si prescrive in 5 anni.

Ad ogni modo, lo studio rimane a disposizione per ogni approfondimento.

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